Martedì, 02 Aprile 2013 06:31

LO SHOCK POLITICO: Luigi Gentili in soccorso alla politica.

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Incapacità di proporre interventi efficaci sull'economia reale, le PMI e il mondo delle professioni: Confimpresa concorda con Luigi Gentili.

Il contesto. L'economia oggi corre velocissima, e la politica non riesce a stargli dietro. I sistemi economici evolvono rapidamente e con la globalizzazione diventano sempre più decisivi nelle scelte di governo, mentre la politica, ferma su idee e forme organizzative superate, non riesce ad adattarsi al cambiamento. Di fronte a questo scenario, emerge quello che il sociologo Luigi Gentili chiama lo "shock politico", ovvero l'incapacità di prendere decisioni da parte delle elite dirigenti, bloccate nell'incapacità di superare un'empasse socio-economica senza precedenti.

Il problema. Per tornare a decidere, e superare la situazione di stallo esistente, è necessario per Gentili ridefinire la struttura organizzativa dei gruppi politici, in modo che possano essere superati due delle difficoltà oggi più diffuse: il disinteresse e la perdita di fiducia verso la politica, da parte della società civile, e l'incapacità di proporre interventi efficaci sull'economia reale, le PMI e il mondo delle professioni. 

L'analisi. Lo "shock politico" ha due conseguenze fondamentali: l'astensionismo politico, o, in alternativa, l'abbandono verso nuove forme di populismo mediatico; la distruzione e l'espatrio di imprese e professionisti che non trovano risposte concrete alla loro impossibilità di creare ricchezza.

La proposta. Le soluzioni sono due, tra loro integrate e convergenti: consolidare la nascita del partito-rete, già in corso in numerose organizzazioni appartenenti a diversi schieramenti politici, in modo da recuperare i legami con la società civile; sostenere l'economia reale, attraverso interventi mirati per le imprese che dimostrano di avere un potenziale.

Gli interventi. Al livello pratico, le proposte del libro "Lo shock politico" vanno in due direzioni: investire nell'iper-partito e nelle aree sistema. Occorre innanzitutto sostenere l'iper-partito, ovvero un partito adhocratico che si lega, orizzontalmente, alle molteplici organizzazioni della società civile: club, comitati, think tank, associazioni di opinione e di rappresentanza, organismi culturali e solidaristici; occorre poi incentivare lo sviluppo delle aree-sistema, ovvero delle localizzazioni territoriali produttive, legate al Made in Italy, dove reti di PMI cooperano insieme per ottenere un risultato comune.


 

Diego Giovinazzo

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