Confimpresa Roma

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Lunedì, 04 Maggio 2015 11:14

B2B ITALIA – PAESI SCANDINAVI

con il patrocinio del

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si terra a roma il 12 e 13 maggio 2015 la manifestazione

 

B2B ITALIA – PAESI SCANDINAVI

PARTECIPANTI

 

Martedì, 28 Aprile 2015 13:02

TFR in busta paga

L’Istituto Nazionale di Previdenza, con la circolare n. 82/2015, ha fornito delucidazioni in merito alla liquidazione della quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.) – c.d. t.f.r. in busta paga – decisa con la legge di stabilità 2015 (L.23/12/14, n. 190), all’art.1, commi da 26.

La legge prevede che, in via sperimentale e in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato - ad eccezione dei lavoratori domestici e di quelli del settore agricolo - con un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi, possano richiedere al datore di lavoro la liquidazione della quota maturanda del trattamento di fine rapporto (TFR), di cui alla legge n. 297/1982, sotto forma di integrazione della retribuzione mensile.

La manifestazione di volontà - che una volta espressa è irrevocabile fino al 30 giugno 2018 – può essere esercitata anche in caso di conferimento, con modalità tacite o esplicite, del TFR maturando alle forme pensionistiche complementari di cui al d.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252.

La norma prevede che l’integrazione richiesta venga liquidata mensilmente dal datore di lavoro in forma diretta, come quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.).

Ai fini della relativa corresponsione, i datori di lavoro con meno di cinquanta addetti e non tenuti all’obbligo del versamento al fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all’art. 2120 c.c. - costituito ai sensi dell’art. 1, comma 755, della legge n. 296/2006 - possono accedere a un finanziamento assistito da gara. Detta garanzia è rilasciata da uno specifico fondo appositamente costituito presso l’INPS (di seguito, anche “Fondo di garanzia”) e, in ultima istanza, dallo Stato.

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali 20 febbraio 2015, n. 29, emanato ai sensi della legge di stabilità, disciplina le modalità di attuazione della liquidazione della Qu.I.R. in busta paga, nonché i criteri, le condizioni e il funzionamento del Fondo di garanzia.

La richiesta di finanziamento può essere presentata presso una delle banche o degli intermediari finanziari che aderiscono all'apposito accordo-quadro sottoscritto tra Associazione bancaria italiana (ABI) e i Ministeri dell’economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali in data 20 marzo 2015.

La circolare n. 82/2015 dell’Inps illustra la disciplina della materia e fornisce le istruzioni di seguito sintetizzate.

1.   Soggetti destinatari.

Hanno diritto a richiedere la liquidazione mensile della Qu.I.R. tutti i lavoratori dipendenti da un datore di lavoro del settore privato, con rapporto di lavoro subordinato in essere da almeno sei mesi con il medesimo datore di lavoro, per i quali trova applicazione l’istituto del TFR, ad eccezione dei soggetti specificamente elencati nel punto 1 della Circolare.

Sono, altresì, esclusi dalla possibilità di richiedere l’erogazione mensile della Qu.I.R. i lavoratori dipendenti che hanno utilizzato il proprio TFR come garanzia di contratti di finanziamento stipulati.  Fatte salve queste esclusioni, sul piano generale, possono optare per la liquidazione mensile della Qu.I.R. anche i dipendenti che, in conseguenza della scelta operata a seguito della riforma della destinazione del Tfr, hanno aderito, sulla base di modalità tacite o esplicite, alle forme pensionistiche complementari ovvero coloro il cui TFR è versato al Fondo di Tesoreria.

Nei confronti dei lavoratori che non esercitano l’opzione volta a ottenere la Qu.I.R., ovvero per coloro che non hanno le caratteristiche per accedervi, resta confermata, in materia di TFR, la disciplina prevista dall’art. 2120 c.c., così come modificata dalla legge n. 296/2006 e dal d.lgs. n. 252/2005 e dalle relative disposizioni amministrative.

2. Requisiti soggettivi ed oggettivi di accesso alla Qu.I.R..

Ai fini del diritto alla liquidazione della Qu.I.R., il lavoratore deve avere in essere un rapporto di lavoro subordinato con un datore di lavoro privato da almeno sei mesi. Ulteriore requisito di natura oggettiva è costituito dall’assenza di disposizione del TFR, da parte del lavoratore, a garanzia di contratti di finanziamento.

Si sottolinea come, ai sensi dell’art. 5, comma 2 del Dpcm, l’accertamento della sussistenza delle condizioni e dei requisiti soggettivi e oggettivi per il diritto alla liquidazione mensile della Qu.I.R. è operato dal datore di lavoro, anche con riferimento all’esistenza di pattuizioni che vincolano il TFR a garanzia di contratti di finanziamento stipulati dal lavoratore, purché le medesime gli siano state notificate dal lavoratore ovvero dall’ente mutuante.

3.       Misura della Qu.I.R..

La Qu.I.R. è pari alla misura della quota maturanda del TFR determinata secondo le disposizioni di cui all’articolo 2120 del codice civile, al netto della detrazione operata dal datore di lavoro ai sensi dell’articolo 3, ultimo comma, della legge n. 297/82 (0,50%), ove dovuto e non oggetto di agevolazioni contributive. Ai sensi dell’art. 4, comma 2 del Dpcm, la Qu.I.R. non è imponibile ai fini previdenziali.

4.      Procedura di richiesta e liquidazione della Qu.I.R..

Ai fini dell’accesso alla liquidazione della Qu.I.R., i lavoratori aventi diritto sono tenuti a presentare  al datore di lavoro apposita istanza di accesso, predisposta secondo il modello allegato al Dpcm debitamente compilata e sottoscritta.  

5.      Liquidazione della Qu.I.R. attraverso l’accesso al finanziamento assistito da garanzia.

5.1.     Accesso al Finanziamento.

La legge di stabilità 2015 ha previsto, a favore delle piccole e medie imprese, misure finalizzate a favorire l’accesso alle risorse finanziarie necessarie per l’erogazione della Qu.I.R. con costi analoghi a quelli previsti dalla legge per la rivalutazione del TFR accantonato in azienda. Si ribadisce che possono accedere al Finanziamento i datori di lavoro che soddisfino ambedue i seguenti requisiti:

-numero di addetti inferiore a 50 unità. Detta condizione è riferita al datore di lavoro nel suo complesso;

-insussistenza dell’obbligo di versamento del TFR al Fondo di Tesoreria.

Sul piano operativo, ai fini del finanziamento della Qu.I.R. in busta paga, i datori di lavoro, attraverso l’utilizzo delle procedure telematiche messe a disposizione dall’Istituto, debbono richiedere all’INPS la certificazione delle informazioni necessarie per l’attivazione del finanziamento stesso.

Sulla scorta delle informazioni contenute nella certificazione rilasciata dall’Istituto, il datore di lavoro può accedere al finanziamento, stipulando il relativo contratto con l’Intermediario aderente all’Accordo-quadro.

Il contratto di finanziamento assistito da garanzia deve prevedere, nei termini e nei modi di cui all’art. 46 del d.lgs. n. 385/1993, la costituzione del privilegio speciale sui beni mobili del datore di lavoro.

Il datore di lavoro che accede al finanziamento assistito da garanzia è tenuto a rivolgersi ad un unico Intermediario, anche nel caso di successive richieste di liquidazione della Qu.I.R. La richiesta di finanziamento della Qu.I.R. può riguardare tutte le posizioni dei lavoratori che ne abbiano fatto istanza ovvero una parte di esse, purché, in quest’ultimo caso, sia riferita all’intera posizione individuale del lavoratore.

L’intermediario deve comunicare tempestivamente all’Istituto l’avvenuta concessione del finanziamento e la relativa decorrenza, utilizzando l’apposita piattaforma elettronica messa a disposizione dall’Istituto.

5.2.      Rimborso del finanziamento assistito da garanzia.

L’art. 7, comma 1, del Dpcm fissa alla data del 30 ottobre 2018 il termine ultimo entro il quale il datore di lavoro mutuatario deve procedere al rimborso del finanziamento assistito da garanzia, secondo le modalità ed i criteri definiti nell’ambito dell’Accordo-quadro. Il rimborso anticipato del finanziamento assistito da garanzia è previsto in tutti i casi di risoluzione del rapporto di lavoro intervenuti durante la vigenza del finanziamento stesso.

5.3.     Interruzione anticipata dell’erogazione del Finanziamento assistito da garanzia.

Le cause di interruzione anticipata dell’erogazione del finanziamento assistito da garanzia sono disciplinate dall’articolo 7 del Dpcm.

6.   Finanziamento del Fondo di garanzia ex art. 1, c. 32 legge 190/2014.

Lo specifico Fondo di garanzia - istituto presso l’INPS in forza della previsione contenuta nell’articolo 1, comma 32 della legge di stabilità 2015, con dotazione iniziale, a carico del bilancio dello Stato, in misura pari, per l'anno 2015, a 100 milioni di euro - è alimentato dal gettito di un contributo in misura pari allo 0,20% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali dei lavoratori per i quali i datori di lavoro utilizzano il Finanziamento assistito da garanzia ai fini dell’erogazione della Qu.I.R. L’obbligo di versamento del predetto contributo opera con riferimento al mese di maturazione della Qu.I.R.

7.   Misure compensative. Nei confronti dei datori di lavoro che provvedono, con risorse proprie ovvero tramite il ricorso al Finanziamento assistito da garanzia, all’erogazione della Qu.I.R. trova applicazione la misura compensativa di cui all’articolo 10, comma 2, del d.lgs. n. 252/2005, vale a dire l’esonero dal versamento del contributo al fondo di garanzia previsto dall'articolo 2 della legge 29 maggio 1982, n. 297, e successive modificazioni. Esclusivamente a favore dei datori di lavoro che liquidano la Qu.I.R. senza accedere al Finanziamento assistito da garanzia, trovano applicazione anche le ulteriori misure compensative (fiscali e contributive) di cui all’articolo 10, commi 1 e 3, del citato d.lgs. n. 252/2005.

Nella Circolare n. 82/2015 dell’Inps si ricorda che, a far tempo dal 2014, le suddette misure compensative di natura contributiva sono fissate nella percentuale massima dello 0,28% ex art. 8 del D.L. n. 203/2005 (cfr. circolare n. 4/2008).

Al punto 8 della Circolare in esame vengono descritte le modalità di esposizione dell’erogazione della Qu.I.R. in UniEmens.

9. Intervento del Fondo di garanzia per i Finanziamenti concessi ai fini della liquidazione della Qu.I.R..

9.1       Condizioni.

A copertura del rischio di credito dei finanziamenti concessi per l’erogazione della Qu.I.R., è stato istituito presso l’INPS, uno specifico Fondo di Garanzia. Detto Fondo, a mente dell’art. 9, comma 2, del Dpcm, opera nei limiti delle risorse disponibili e sino ad esaurimento delle stesse. In caso di inadempimento del Fondo l’art. 1, comma 26, della citata legge di Stabilità, prevede che gli Intermediari possano escutere la garanzia di ultima istanza dello Stato.

Sulle risorse del Fondo, l’Istituto è tenuto ad effettuare un accantonamento almeno pari al 2,6% annuo dell’importo di ciascun finanziamento concesso; detta somma pertanto non è disponibile per l’erogazione delle prestazioni. Il Fondo di garanzia interviene in tutti i casi di inadempimento totale o parziale nonché in caso di insolvenza del datore di lavoro.

9.2      Domanda di intervento.  Datore di lavoro inadempiente. L’intermediario che intenda chiedere l’intervento del Fondo deve presentare la domanda trascorsi 30 giorni dalla data di ricezione, da parte del datore di lavoro, della comunicazione inviata a norma dell’art. 10, comma 1, del Dpcm, senza che lo stesso abbia provveduto al rimborso parziale o totale del prestito.

9.3       Surroga dell’Istituto.

L’intermediario finanziario è tenuto a rilasciare quietanza del pagamento ricevuto dal Fondo. L’Istituto è surrogato di diritto all’intermediario aderente nel privilegio di cui all’art. 46 del D.lgs. 385/93.

TESTO DELLA CIRCOLARE INPS.

Venerdì, 12 Settembre 2014 14:37

EU trasparenza

Venerdì 20 Giugno 2014 - Con Diego Giovinazzo un "colloquio cordiale"

Il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo ha ricevuto nel pomeriggio di oggi la visita del Segretario generale di Confimpresa nazionale Diego Giovinazzo. Una presenza, la sua, dovuta all'Assemblea della categoria fissata per il rinnovo degli organismi direttivi e la nomina del nuovo presidente di Confimpresa provinciale.

Il colloquio è stato molto cordiale e ha affrontato ad ampio raggio le tematiche più emergenti del contesto locale, che il presidente Abramo ha illustrato dettagliatamente all'ospite. Fra i temi in discussione, i problemi e le necessità che investono in questo momento difficile le imprese, ma anche la capacità delle associazioni sindacali di categoria di fare sintesi nell'assumere la responsabilità di rappresentanza del sistema produttivo. In tal senso sono stati discussi i criteri relazionali fra i sistemi pubblici e quelli privatistici, ambedue tendenti ad incidere sullo sviluppo territoriale.     Il Presidente Abramo ha tenuto a precisare quanto, a monte di queste considerazioni, gli elementi imprescindibili siano lealtà, correttezza, capacità di coesione, trasparenza.

da catanzaroinforma.it

Sabato, 21 Giugno 2014 08:12

CONFIMPRESA CATANZARO RINNOVA I VERTICI

 

Nuovo Presidente e consiglio direttivo per Confimpresa Catanzaro, l’associazione di Categoria delle piccole, medie imprese e dell’artigianato, presente sul territorio già da diversi anni.

 

L’assemblea elettiva con la presenza del Segretario Generale Diego Giovinazzo, ha esaminato la situazione organizzativa e le prospettive di sviluppo dell’imprenditoria locale valutando l’opportunità di darsi un rinnovato e ampliato gruppo dirigente.

 

Dal dibattito è emersa la necessità di riprendere con nuovo entusiasmo il lavoro di presenza sul territorio e di sviluppo delle relazioni Istituzionali e di collaborazione con il mondo associativo.

 

Con queste premesse l’assemblea ha individuato il nuovo gruppo dirigente composto da: Luca Gariani, Serafina Leone, Maria De Stefano, Marco Napoli, Ivan Procopio, Rosamaria Gigliotti, Armando Conforto, Alessandro Costantino, Luigi Calabrese, ed ha proceduto alla elezione del Presidente nella persona di Luca Gariani, Vice Presidente Serafina Leone, Segretario Maria De Stefano.

 

Tutti eletti con voto unanimi e palesi.

 

A conclusione dell’assemblea il neo eletto Presidente Luca Gariani ha dichiarato che “Confimpresa vuole rappresentare per il territorio catanzarese un elemento di sostegno allo sviluppo dell’imprenditoria, un elemento di stimolo e collaborazione con le istituzioni e un soggetto aperto al confronto con le altre organizzazioni e l’elemento di valorizzazione delle proposte provenienti dall’imprenditoria locale”.

  Luca Gariani- Presidente provinciale di Confimpresa Catanzaro.

 

Martedì, 22 Aprile 2014 15:16

Sicurezza lavoro: stress lavoro correlato

Immagine campagna europea 2014 - 2015

 

Presentata a Bruxelles dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) la nuova campagna biennale europea sui rischi psicosociali : “Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato” .

ROMA – Secondo gli ultimi dati a disposizione emersi da un recente sondaggio d’opinione EU-OSHA, il 51% dei lavoratori europei afferma che lo stress lavoro correlato è molto presente nel proprio ambiente di lavoro. Inoltre, 4 lavoratori su 10 ritengono che non venga adeguatamente affrontato e gestito all’interno della loro azienda. Numeri che danno l’idea di come la diffusione dello stress lavorativo nel Vecchio Continente abbia raggiunto livelli di allarme. Per offrire un solido contributo in termini di conoscenza scientifica del fenomeno e per incoraggiare imprese ed addetti a gestire e a prevenire con successo questa emergenza, l’Agenzia EU-OSHA lancia la nuova campagna 2014-2015 "Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato".

Tante le iniziative previste dalla campagna, coordinate dai focal point nazionali. Con le campagne “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, l’Agenzia vuole evidenziare che, come ogni altro rischio per la salute e la sicurezza sul lavoro, anche i rischi psicosociali possono essere trattati in modo sistematico e risolutivo attraverso l’uso di semplici strumenti in grado di aiutare le imprese nella gestione degli stessi. La campagna "Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato" si svolgerà nel 2014 e per tutto il 2015 e riguarderà numerose organizzazioni in tutta Europa. Denso l’elenco di attività di promozione previste, che includeranno incontri e momenti di formazione, appuntamenti periodici con la stampa, conferenze e workshop, realizzazioni di manifesti, video e concorsi fotografici, quiz e campagne pubblicitarie. Delineato anche il calendario delle prossime tappe della campagna, che dopo la giornata di lancio del 7 aprile ha in agenda l’annuncio del Premio per le buone prassi (15 aprile 2014), l’organizzazione delle settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro (ottobre 2014 e 2015), la cerimonia di assegnazione del Premio per le buone prassi (aprile 2015) e la conclusione della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri“, in programma nel novembre 2015. La campagna sulla prevenzione dello stress lavoro correlato e dei rischi psicosociali sarà coordinata a livello di Stato Membro dai focal point nazionali dell'EU-OSHA, presenti in più di 30 paesi europei, - l’Inail è focal point per l’Italia - , e sarà sostenuta dai partner ufficiali della campagna, costituiti da organizzazioni europee e multinazionali. L’iniziativa gode del sostegno delle Presidenze del Consiglio dell'UE, del Parlamento europeo, della Commissione europea e delle parti sociali europee.

Martedì, 22 Aprile 2014 15:05

Logo marcatura CE


Logo marcatura CE - Official           

Arthur Eisenmenger - Chief Designer of the European Community 

La marcatura CE è un simbolo grafico ben preciso, che deve essere apposto secondo le indicazioni delle Direttive Nuovo Approccio che prevedono la marcatura CE, in maniera chiara, leggibile e soprattutto indelebile.

Le due iniziali, C ed E, devono avere la stessa dimensione verticale, che non può essere inferiore a 5 mm, e in caso di riduzioni o ingrandimenti, devono essere rispettate le proporzioni indicate nel simbolo grafico graduato qui rappresentato. 

L'autore del simbolo rappresentante la marcatura CE è Arthur Eisenmenger, capo disegnatore grafico per la Comunità Europea, ideatore anche della bandiera europea e del simbolo dell’Euro.
 
Tratto dalla newletter di Certifico S.r.l.
Venerdì, 07 Marzo 2014 08:18

MISSIONE MAROCCO

Accordo tra CONFIMPRESA e la CONFEDERATION MAROCAINE DE TPE-PME (MAROC)

 

Tra le altre iniziative previste si è stabilito un incontro in Marocco tra imprenditori italiani e marocchini per esaminare le opportunità di collaborazione tecnica ed economica ed un incontro in Italia per preentare le eccellenze della produzione del Marocco.

Il segretario generale di CONFIMPRESA Diego Giovinazzo ed il presidente della CONFEDERATION MAROCAINE DE TPE-PME Abdellah EL FERGUI hanno anche concordato di scambiarsi informazioni su possibili aspetti di collaborazione in ambito Comunità Europea.

Giovedì, 09 Gennaio 2014 10:35

SARDEGNA: aiuti per l'occupazione

 

stemma-regione-sardegna_in9bgv10_copy_copy.jpgAiuti per l'inserimento di disoccupati e inoccupati in nuove cooperative.

POR FSE 2007/2013 - Avviso di chiamata per progetti integrati di politiche attive del lavoro finalizzate all'inserimento e al reinserimento lavorativo di disoccupati e inoccupati in cooperative di nuova costituzione.
L'Assessorato del Lavoro ha pubblicato un avviso per il finanziamento di progetti integrati di politiche attive del lavoro finalizzate all'inserimento o al reinserimento lavorativo di disoccupati o inoccupati in cooperative di nuova o recente costituzione.

Il milione e mezzo di euro disponibili per l'intervento è, in particolare, destinato alle società cooperative di nuova costituzione non ancora attive, in fase di costituzione o già costituite da non più di 12 mesi per l'assunzione a tempo indeterminato di almeno un socio lavoratore disoccupato o inoccupato, residente o domiciliato in Sardegna.
Il contributo sarà pari a 5 mila euro per ciascun disoccupato o inoccupato inserito, fino ad un massimo di 25 mila euro per ciascuna cooperativa.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate a partire dal prossimo 4 febbraio e dovranno pervenire entro le ore 13 del 26 febbraio 2014, tramite raccomandata postale con avviso di ricevimento, agenzia di recapito o consegna a mano, al seguente indirizzo:

Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale
Servizio politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale
via XXVIII febbraio, 1
09131 Cagliari

Per informazioni di carattere generale è possibile contattare i referenti dell'Assessorato ai numeri 070 606 5727 - 070 606 7188 - 070 606 5577, dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13 e il lunedì e mercoledì anche dalle ore 16 alle ore 17. Per chiarimenti specifici gli interessati dovranno, invece, inviare un'e-mail all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il quindicesimo giorno antecedente la scadenza per la presentazione delle domande.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Informazione a cura dell'Urp della Presidenza
Lunedì, 04 Novembre 2013 15:12

Attestato EU OSHA a Confimpresa

Napoli 30 ottobre 2013. Vittorio Terracciano e Diego Giovinazzo ricevono per CONFIMPRESA il riconoscimento per l'attività a sostegno della campagna europea 2012/2013 "lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi - esempi di buone pratiche italiane" promossa dall'AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO (EU OSHA). Limportante riconoscimento è stato conseguito principalmente per il lavoro svolto da Confimpresa Campania ed in particolare dal collega Vittorio Terracciano, al quale va il ringraziamento della Direzione Nazione di Confimpresa.

 

Venerdì, 13 Settembre 2013 09:50

SIAE : sconto del 15% agli associati CONFIMPRESA.

Concluso un importante accordo tra Confimpresa e la Società Italiana degli Autori ed Editori – S.I.A.E. - che prevede la riduzione del 15% alle tariffe dei compensi in abbonamento applicate dalla SIAE per la diffusione di Musica d'ambiente in pubblici esercizi, negozi, esercizi artigiani e alberghi.

L'applicazione della riduzione è automatica con la presentazione di un documento attestante l'appartenenza associativa a Confimpresa.

Anche questa nuova iniziativa si inquadra nelle attività che la Confederazione sta portando avanti a vantaggio degli associati in un periodo di rilevanti difficoltà per le imprese.

Diego Giovinazzo – Segretario generale di Confimpresa – ha voluto precisare che: “il risultato è stato ottenuto anche con l'impegno profuso dal collega Luigi Zappone che, facendo tesoro dell'esperienza personale e recependo le sollecitazioni degli associati, ha sensibilizzato sull'argomento la Direzione nazionale che si è attivata ottenendo l'accordo che oggi presentiamo”.

 

CONFIMPRESA ha ricevuto dal Prof. Trenti e pubblichiamo nella speranza di contribuire all'apertura di un dibattito utile a far uscire il Paese dallo stato di incacacità nel quale è stato messo da politici incompetenti e da sindacati autoreferenziali.

Prof. GIORGIO TRENTI Web www.trentigiorgio.it Bologna, 22/8/2013 Il Parlamento, con la Legge n. 99 del 9/8/2013 ha approvato il Decreto Legge n. 76 del 28/6/2013, sull'occupazione, per non cambiare nulla in una legislazione da 50 anni statalista e liberticida, mantenendo 18 tipi di contratto di lavoro. Andrebbero aboliti tutti, perché solo uno è utile: quello che riconosce la libertà alle parti di stipulare i contratti a termine che desiderano. Il provvedimento fa aumentare la disoccupazione, persevera sulla linea della burocrazia e dei divieti, crea complicazioni e vincoli, illude con sgravi contributivi. E' bene, invece, che ogni lavoratore sia libero di regolare il proprio rapporto di lavoro come meglio crede, a tempo determinato o indeterminato, sia nel settore privato, sia in quello pubblico. E' bene non intralciare le aziende, perché soltanto esse creano la ricchezza che, sotto forma di tributi, finanzia lo Stato. Lo Stato è incapace di creare reddito. I privati lo fanno, se sono liberi. Propongo la reintroduzione nel codice civile dell'esemplare articolo 2097. Esso ha permesso la piena occupazione ed il benessere; l'Italia era la prima al mondo per sviluppo. E' stato abrogato nel 1962, da chi ha voluto l'inizio della decadenza dell'economia italiana; c'è riuscito, ora l'Italia è l'ultima. Per risolvere, con lungimiranza, la povertà di coloro che non hanno lavoro, è opportuno riconoscere a tutte le persone fisiche, di cittadinanza italiana, il diritto alla disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione annuale dei redditi. I giovani che studiano sono meritevoli, si laureano e si trovano disoccupati. Le attese di questi giovani sono frustrate perché i posti di lavoro qualificato sono pochi e non tendono ad aumentare. Pochi potranno dedicarsi ad un'attività in proprio, perché non c'è bisogno di tanti imprenditori. E' ragionevole riservare ai laureati una possibilità in più. Articolo unico Comma 1 L'art. 2097 del codice civile è costituito dal seguente testo: Le parti stabiliscono le regole del contratto di lavoro. Comma 2 Alle persone fisiche, di cittadinanza italiana, è riconosciuto il diritto alla disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione annuale dei redditi. Comma 3 Alle persone fisiche laureate, di cittadinanza italiana, il datore di lavoro riconosce una preferenza in tutte le assunzioni.

 

FEDERAMA – FEDERazione Agenti in Mediazione di Affari- è l'Associazione appartenente a Confimpresa che rappresenta e tutela gli interessi degli agenti tutti gli agenti appartenenti alla categoria della Mediazione. L'Associazione assume carattere sindacale e politico ed è retta da un proprio statuto e dai regolamenti interni, come evidenziato dal moderatore della conferenza, il giornalista Domenico Iozzo. 

Marco Napoli, nominato Presidente Nazionale, illustra il progetto e ne espone gli obiettivi asserendo che FEDERAMA nasce da un progetto di Confimpresa Catanzaro, e grazie all'impegno di alcuni professionisti del settore, già associati alla stessa, uniti dalla volontà di creare un nuovo sindacato che tuteli le figure coinvolte nella mediazione, professionisti appartenenti ad una categoria già di per sè complessa, e costretta ad affrontare innumerevoli difficoltà connesse sì alla crisi, come ogni settore, ma anche ad una generale confusione dettata dalle recenti modifiche di legge che anzichè inquadrare la categoria, rischia di cancellarla dal professionismo. 

Basti pensare alle recenti novitá nel settore della mediazione immobiliare, oppure le nuove norme costitutive per le societá operanti nel settore creditizio. nel primo caso ad esempio il danno sarebbe doppio, poichè rendere libera una professione come questa significherebbe privare l'utente finale di quella competenza e responsabilitá che solo un professionista puó garantire, non ci si puó improvvisare in nessun mestiere, non vedo come si possa in questo. Va da sè che fra i primi obiettivi di Federama ci sia l' abusivismo professionale, come altro importante tema da affrontare nell'immediato sará il caro affitti , argomento al quale sono necessarie azioni oltre alla sensibilizzazione.ù 

Per far questo Federama ha l'obbligo di espandersi creando su tutto il territorio delle sedi provinciali, ed a questo proposito ho il piacere di annunciare che la prima federama a carattere provinciale sarà proprio qui a Catanzaro dove è nato e si è svilupparo il progetto. praticamente già costituito il direttivo che lo rappresenterá, composto dalle stesse persone che hanno generato Federama, e che sono:Marco Napoli presidente provinciale,Vice Presidente - Mario Falvo, Consiglieri: Alessandro Costantino,Armando conforto,Rosamaria Gigliotti,Ivan corea.

Entusiasta del progetto anche il Presidente Provinciale di Confimpresa Catanzaro Francesco Leonardo, che, ricordando le numerose iniziative già effettuate in meno di un anno dall’Associazione, dal seminario sulla sicurezza agli eventi di promozione delle eccellenze calabresi, alla creazione del gruppo donne, si dice orgoglioso di questa nuova Federazione che sarà da stimolo per l’intera Confimpresa.

Anche il segretario Nazionale Diego Giovinazzo, presente alla conferenza stampa, ha sottolineato come da un semplice input lanciato da Marco Napoli, si sia arrivati alla costituzione di tale federazione, che acquisisce un valore aggiunto proprio per il territorio in cui si è realizzata. “E’ giusto che questo mondo possa contare su professionalità e figure di alto profilo etico perché quando colloquiamo con un mediatore d’affari mettiamo in discussione il nostro patrimonio quindi abbiamo bisogno di persone serie – prosegue Giovinazzo -. Quando il territorio mette in campo idee valide diamo riconoscimento al territorio, per questo abbiamo ritenuto giusto firmare lo statuto a Catanzaro, il luogo di nascita di questa confederazione. Noi crediamo nell’associazionismo, siamo convinti di portare utilità all’economia del paese, con strutture serie sul territorio. E in un anno di attività di Confimpresa dico che si è fatto molto, con soddisfazione vedo iniziative grandi e piccole: Catanzaro è una struttura viva, le cose che ha fatto rappresentano un esempio per tutto il Paese”.Pronto entro settembre un portale nazionale dedicato a Federama nazionale ed uno provinciale per Catanzaro, dove seguire le azioni della Federazione, e dove normative ed aggiornamenti che regolano la disciplina della Mediazione.

 



 

Venerdì, 28 Giugno 2013 07:25

UNO STOP ALLE ATTIVITA' !

Governo e Parlamento devono rendersi conto che non possono continuare a scaricare sulle PMI e sulle micro imprese l'incapacità di governare l'economia ed il bilancio del Paese.

Non sanno casa fare e “buttano sabbia sugli occhi” dei cittadini con la lotta all'evasione fiscale! Ma cosa si vogliono lottare: “ci hanno già spremuti – dice un artigiano di Confimpresa – ci continuano ad additare come il male dell'Italia. Facciano veramente giustizia fiscale andando a toccare i santuari della finanza e le speculazioni internazionali sulle merci”.

I piccoli imprenditori non ne possono più: pagano tasse su redditi calcolati induttivamente e sono “ricattati” con gli studi di settore. Cosa vuole ancora questo governo che è sorto da una campagna elettorale che prometteva MENO TASSE E TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA che invece continua a dilagare.

Doveva essere il governo delle riforme e le sta facendo: aumento dell'iva, reintroduzione dell'imu, aumento del bolli, aumento delle accise e, per tenere buono il popolo credulone, annuncio di 150.000 controlli fiscali.

MA ORA BASTA!

Confimpresa lancia la proposta di UNO STOP ALLE ATTIVITA', fermiamo le aziende per almeno TRE GIORNI ! Mobilitiamoci ed utilizziamo il “tempo libero” per spiegare alle persone che conosciamo, sui socialnetwork che utilizziamo, alla stampa, ecc. CHE NON SIAMO NOI IL MALE DEL PAESE: lavoriamo, paghiamo tasse e balzelli e, chi ci governa, continua a promettere di ridurre la spesa pubblica e, non facendolo, chi impone anticipi di tasse su redditi che non sappiamo se riusciremo a produrre.

“Di natura gli imprenditori non sono dei protestatari – dice Diego Giovinazzo, segretario generale di Confimpresa – ma ora la misura è colma! e la falcidia di imprese che abbiamo registrato negli ultimi due anni, unitamente a tanti imprenditori che sono arrivati a togliersi la vita, ci impongono di reagire in modo forte. E se ci saranno organizzazioni di imprenditori che continueranno a fare da paravento al governo, noi denunceremo pubblicamente il loro comportamento”.

Per dare avvio allo STOP il 12 luglio a Roma, nella sede di Confimpresa, si terrà la conferenza stampa di presentazione della “piattaforma di proteste e proposte al governo” e l'annuncio delle TRE GIORNATE DI STOP ALLE ATTIVITA'.

Lunedì, 17 Giugno 2013 17:02

Rappresentanza delle imprese e CNEL.

 

Associazione di rappresentanza delle imprese: alcuni pubblici amministratori si ergono a “selezionatori” di chi ha o non ha la legittimità a rappresentare e tutelare le imprese e giustificano le loro affermazioni richiedendo iscrizioni varie.

 

Ma può un pubblico amministratore fare, al rappresentante di Associazione di categoria, per altro firmataria di ben 13 contratti nazionali di lavoro, regolarmente registrati dal Ministero del Lavoro , una domanda come questa: “siete presenti al CNEL”? Se non lo siete noi non possiamo riconoscere la Vostra rappresentatività.” Ma si possono dire bestialità simili ? Eppure questo avviene a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale ed in questi giorni si è ripetuto quasi ai due estremi: Piemonte e Calabria.

 

Allora Confimpresa è convinta che forse è necessario iniziare un processo di “acculturamento” di coloro che, pur non sapendo, hanno in mano le sorti di imprese ed imprenditori che agiscono sul territorio che loro amministrano.

 

Rispieghiamo per sommi capi cosa è il CNEL.

 

Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) è un organo costituzionale, previsto dalla Costituzione Italiana all'art. 99, ed il comma 1, stabilisce che sia composto, «di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa». È organo consultivo del Governo, delle Camere e delle Regioni, e ha diritto all'iniziativa legislativa, limitatamente alle materie di propria competenza

 

I “padri della costituzione”, per nostra fortuna, usando intelligenza e previdenza, hanno articolato la composizione in un modo semplice ma contemporaneamente molto complesso, ed hanno previsto che venissero chiamati a comporre il Consiglio:

 

  • 10 «esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica» ;

  • 48 «rappresentanti delle categorie produttive di beni e servizi nei settori pubblico e privato»;

  • 6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni del volontariato.

 

I 48 rappresentanti delle categorie produttive, i 6 rappresentati delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni del volontariato, se fossero i soli componenti darebbero una “rappresentanza” molto limitata al Cnel,. Ma così non è perché la lungimiranza dei costituenti ha previsto 10 consiglieri che, per effetto dell'imprimatur di chi li nomina, assicurano la rappresentanza universale “dell'economia e del lavoro”, ed è anche per questo che i 10 consiglieri vengono nominati 8 direttamente dal Presidente della Repubblica e 2 dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.

 

E fin qui per cercare di correggere letture distorte del ruolo del Cnel che, a memoria dei numerosissimi documenti emanati, non ha mai fatto “discriminazioni” su categorie presenti nel Consiglio e categorie assenti e nelle iniziative che promuove pratica il coinvolgimento più ampio delle associazioni di rappresentanza.

 

Ma allora perché ci sono ancora soggetti che fanno il giochino “ad escludere” chi, rappresentando realmente imprenditori ed imprese viene ritenuto “interlocutore non idoneo”?

 

A non essere malevoli diciamo che non hanno capito e che, quando sono pubblici amministratori è bene che realizzino la loro funzione tenendo conto di tutte le aggregazioni che sono presenti sul territorio e convincendosi che la pluralità di voci, comprese quelle delle minoranze, sono una ricchezza che deve essere valorizzata e non emarginata.

 

 

 

Andando oltre i criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro e sulla base della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012, Isvacecop rende operativo il Repertorio Nazionale dei Docenti Certificati.

 

Dopo l'approvazione in Commissione consultiva permanente del Ministero del Lavoro del Ministero della Salute del documento indicante i «Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro», ai sensi dell’art. 6, comma 8, lett. m-bis) del D.Lgs. n° 81/2008 e s.m.i., ISVACECOP - Istituto Superiore per la Valorizzazione e Certificazione della Competenze Personali - istituisce il REPERTORIO NAZIONALE DEI DOCENTI CERTIFICATI.

 

Il prerequisito ed i criteri individuati, sono quelli previsti dal decreto interministeriale e rappresentano il livello base per la figura del formatore-docente in materia di salute e sicurezza sul lavoro e quindi, per ricoprire il ruolo di formatore-docente ed accedere alla valutazione per l'iscrizione nel REPERTORIO, i formatori devono possedere il prerequisito minimo di base che è rappresentato del Diploma di scuola secondaria superiore, e il rispetto di 3 elementi fondamentali: conoscenza, esperienza e capacità didattica.

 

La certificazione, sulla base della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012 , viene rilasciata dopo la verifica da parte del Gruppo Tecnico della documentazione probante fornita dall'aspirante formatore certificato ed la successiva approvazione del Comitato Scientifico Isvacecop.

Confimpresa – Confederazione Italiana della PMI e dell'Artigianato - ha condiviso l'iniziativa ed ha assunto l'orientamento di affidare gli incarichi di docenza nei corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro, prioritariamente a docenti certificati Isvacecop.

Ricerca della CGIA DI Mestre: a causa della poca liquidità, l'Associazione ha rilevato che da qualche mese le imprese stanno dilazionando il pagamento degli stipendi ai propri collaboratori.

Dall'inizio della crisi, i protesti hanno subito un aumento molto consistente, così i titoli di credito che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti del 12,8%, mentre le sofferenze bancarie in capo alle aziende hanno fatto registrare un'impennata spaventosa: + 165%. Alla fine del 2012 l'ammontare complessivo delle insolvenze ha superato i 95 miliardi di euro.

Queste tendenze, secondo un'analisi effettuata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, dimostrano che l'aumento dei protesti bancari ha sicuramente concorso assieme al calo del fatturato e al “blocco” dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione a “mandare in rosso” i conti correnti di svariati imprenditori, non consentendo a molti di questi la possibilità di restituire nei tempi concordati i prestiti ottenuti dalle banche.

La causa principale di questa situazione, fa notare la Cgia, è la crisi economica, che ormai sprigiona i suoi effetti negativi da ben 5 anni.

“Il disagio economico in cui versano le piccole imprese - ha commentatoGiuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - è noto a tutti, con risvolti molto preoccupanti soprattutto per i dipendenti di queste realtà aziendali che faticano, quando va bene, a ricevere lo stipendio con regolarità. Purtroppo, sono aumentate a vista d'occhio le aziende che da qualche mese stanno dilazionando il pagamento degli stipendi a causa della poca liquidità. Stimiamo che almeno una piccola impresa su due sia costretta a rateizzare le retribuzioni ai propri collaboratori”.

"Non si vede la fine del tunnel - ha aggiunto il segretario generale di CONFIMPRESA Diego Giovinazzo - in questi primi mesi del 2013 abbiamo la senzasione che la situazione  si sia aggravata ed ormai colpisce tutti: lavoratori dipendenti, imprese e i professionisti, che in un primo momento sembravano indenni dalle difficoltà. Speriamo in una rapida soluzione del blocco istituzionale del dopo elezioni, altrimenti il rischio "Grecia" è veramente vicino".

 

La crisi delle attività commerciali è molto più profonda di quanto è stato affermato fino ad oggi: i consumi sono ancora in forte frenata, non si registrano segnali di ripresa e l'opinione degli operatori sui prossimi mesi è negativa.

 

L'indagine che Confimpresa ha condotto dal quattro al sedici febbraio, su un campione di imprese commerciali del settore alimentare e non, ha rivelato un quadro desolante che non fa sperare bene per il futuro. I dati sono stati acquisiti da un campione di commercianti geograficamente collocati in tre città: al nord Milano, al centro Roma e al sud Napoli ed hanno riguardato l'andamento del trimestre novembre-dicembre-gennaio e le aspettative per il primo semestre 2013.

La scelta di un trimestre infrannuale è stata dettata dalla possibilità di inserire nella ricerca il periodo natalizio e il periodo dei saldi di fine stagione.

La sintesi delle rilevazioni è riportata nelle tabelle sottostanti:

 

SETTORE ALIMENTARE

Risultati trimestre no-di-ge

-12,00%

Previsioni primo trimestre 2013

-5,00%

 

SETTORE NON ALIMENTARE

Risultati trimestre no-di-ge

-18,00%

Previsioni primo trimestre 2013

-2,00%

 

L'opinione maggioritaria è che la flessione dei ricavi delle aziende è dovuta a due andamenti negativi concomitanti:

  1. riduzione netta delle quantità vendute-comprate, sia per la grande distribuzione che per il negozio-attività di vicinato;

  2. spostamento dei consumi su prodotti con costi al consumo più contenuti, discount e hard-discount per l'alimentare, bancarelle e negozi cinesi per il non alimentare.

    Nemmeno i saldi sono riusciti ad animare il mercato e la coda che si sta registrando con “vendite promozionali” non sembra avere successo.

    “I consumatori hanno poche risorse – dice il segretario generale di Confimpresa Diego Giovinazzo – ed hanno anche paura di spendere. Non spendono anche perchè l'incertezza del futuro li porta a tenere “a riserva” le disponibilità ridotte di cui dispongono. Durante la ricerca abbiamo cercato anche di capire cosa i commercianti pensavano fosse necessario per dare avvio alla ripresa delle vendite e, l'opinione comune emersa è che bisogna ridurre la disoccupazione con inventivi ad assumere, più occupati uguale più disponibilità per spendere, e ancora ridurre il prelievo fiscale dalle buste paga, che colpisce le aziende ed i lavoratori”.

    “L'aspetto più preoccupante dei risultati rilevati – prosegue Giovinazzo – è che non ci sono aspettative positive per il semestre gennaio-giugno, il che vuol dire che i commercianti che ancora ne avessero la possibilità, non opereranno investimenti in nuovi punti vendita e nel rinnovo ammodernamento dell'esistente, con ripercussioni sulle attività artigianali che normalmente ricevono commesse per queste operazioni”.

     

 

Recependo tutte le novità legislative della recente riforma del mercato del lavoro (c.d. riforma Fornero) è stato firmato il nuovo Contratto Collettivo di Lavoro per i dipendenti degli enti di Formazione Professionale.

 

Molte le novità, grandi e piccole, che recepisce il nuovo C.C.N.L. per la Formazione Professionale firmato da Confimpresa – Confederazione Italiana della PMI e dell'Artigianato, da Uai – Unione Artigiani Italiani e da Isa Sindacato.

La parte maggiormente innovativa riguarda la rinnovata figura dell'apprendista che, apre importanti possibilità di sviluppo occupazionale per giovani fortemente scolarizzati, ai quali viene data la possibilità di entrare nel mercato del lavoro e di acquisire, con un percorso formativo validato, una qualificazione realmente legata alle opportunità di lavoro.

Altro importante elemento introdotto attiene alla contrattazione di secondo livello, sia territoriale che aziendale, con le conseguenti agevolazioni che dovrebbero concorrere alla mitigazione del costo del lavoro per le aziende senza penalizzare i lavoratori.

Il segretario generale di Confimpresa, evidenziando il ruolo che il nuovo contratto assegna agli Enti Bilaterali, ha affermato “attraverso una forte rivalutazione degli Enti Bilaterali ci prefiggiamo di mettere a disposizione delle imprese e dei lavoratori, percorsi formativi sui temi cogenti della sicurezza negli ambienti di lavoro e dell'innovazione. Prevediamo inoltre la creazione di servizi che sostengono i lavoratori sui costi della sanità e dell'assistenza”.

Al Nuovo contratto, già depositato al Ministero del Lavoro ed al CNEL, possono aderire tutte le imprese e gli enti che svolgono attività di formazione professionale o continua utilizzando risorse provenienti da contributi pubblici e/o da privati.

Lunedì, 06 Aprile 2009 17:46

Durc, efficacia ad ampio raggio

Il Durc amplia il proprio campo di applicazione ma, nel contempo, viene semplificato nella relativa procedura di verifica della regolarità contributiva. In ragione della riscontrata efficacia e del favorevole impatto che questo documento ha sino a oggi avuto come strumento di contrasto al lavoro sommerso e di sostegno alla competitività delle imprese regolari, si è assistito, nel corso delle ultime settimane, a una serie di significative novità che hanno caratterizzato la disciplina di questa sempre più diffusa forma di certificazione.

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