Oggi, a causa di questa “riformicchia” c’è il rischio di eliminazione della provincia di Isernia , con un centralismo e uno strapotere dell’unica provincia che rimarrebbe, quella di Campobasso.
Intendiamo qui ribadire la nostra contrarietà all’idea di un Molise monoprovinciale, che ridurrebbe fortemente il carattere plurale della regione e che, in ragione della profonda diversità che lo stesso ente assumerà rispetto al passato, equivarrebbe a determinare una perfetta e anomala coincidenza tra il territorio e la popolazione di ambito regionale e quello della provincia unificata.
Riteniamo che il “Governo tecnico” non è addentro ai “rapporti politici” e, conseguen-temente non ha tenuto conto, nel predisporre il provvedimento di riordino delle province, che sarebbe difficile se non impraticabile, nell’ipotesi di una unica Provincia in Molise ( ma anche altrove), anche la politica di decentramento regionale, su cui ancora ci sono molti aspetti da chiarire da parte dello stesso Governo.
Attualmente, infatti, le Province in Molise svolgono anche funzioni trasferite dalla Regione in materia di politiche ambientali,scuola, formazione e lavoro, etc.
Nel verificarsi dell’anomala condizione di coincidenza dei due ambiti, regionale e provinciale, si svuoterebbe nei fatti il ruolo dell’istituzione provinciale, cosi come è conosciuta, venendo meno lo stesso decentramento”.
Confimpresa ritiene inoltre di dover esprimere una preoccupazione ancora più marcata , se possibile, per quanto attiene alla possibile ( o quasi sicura) perdita di una presenza duale degli organi periferici di governo (Prefettura, Questura,ecc.); Tale perdita determinerà il rischio di un grave e progressivo indebolimento di tutto il sistema regionale, che rischierebbe un vero e proprio declassamento con effetti evidenti sui cittadini e le imprese molisane.
Luigi Zappone