Domenica, 08 Gennaio 2012 23:00

Negozi etnici, a Bologna obbligatoria l'insegna in italiano

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Si salvano le marche e i termini di uso corrente come "kebab".
D'ora in poi, tutti i nuovi negozi etnici che aprono a Bologna dovranno avere l'insegna anche in italiano. E quelli che sono gia' in attivita' dovranno adeguarsi e inserire una traduzione di dimensione "leggibile", entro la fine del 2012, altrimenti pagheranno una sanzione: quella sulla cartellonistica prevista dal Codice della strada.
La delibera comunale che stabilisce la nuova regola e' stata licenziata in commissione questa mattina a Palazzo d'Accursio e oggi pomeriggio andra' in Consiglio comunale.

Anche le opposizioni, tra cui Lega Nord e Pdl hanno espresso apprezzamento per la decisione della Giunta, illustrata dall'assessore al Commercio Nadia Monti e dal direttore del settore Finanze, Mauro Cammarata.
Nell'atto si stabilisce che chi richiede l'autorizzazione per un'insegna con un testo in una lingua diversa dall'italiano "deve allegare all'istanza una dichiarazione contenente la traduzione letterale in italiano del messaggio contenuto nell'insegna". La traduzione "deve essere inserita nella medesima insegna accanto alla scritta in italiano". I 'vecchi' esercenti etnici, invece, devono adeguarsi entro il 31 dicembre 2012. L'unica integrazione chiesta e ottenuta dal capogruppo Pdl, Marco Lisei, e' sulla grandezza della traduzione in italiano che dovra' essere di dimensione adeguata per l'identificazione dell'attivita' del negozio.
Non saranno tradotte in italiano le marche ("La Apple rimarra' tale e non diventera' certo 'mela'", esemplifica Cammarata) e i termini entrati ormai nell'uso comune, come "kebab". Tra le motivazioni per la nuova regola la delibera pone, per esempio, il fatto che le insegne esclusivamente in lingua straniera contrastano con la necessaria integrazione linguistica, ostacolano la libera e consapevole fruizione dei servizi correlati alle insegne e impediscono l'immediato controllo sulla legittimita' dei contenuti del messaggio riportato nell'insegna.
Bologna, 09 gennaio 2012

 

Confimpresa Bologna

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